Una piacevole, agrodolce commedia che narra le vicende di una famiglia storicamente comunista alle prese con la crisi degli ideali politici e sociali della sinistra che perdono terreno nei confronti delle nuove tendenze consumistico-liberiste delle nuove generazioni.
Giulia e Rinaldo si sono conosciuti negli anni settanta, nel periodo delle lotte studentesche e delle manifestazioni di protesta contro il sistema. Giulia, dopo vent'anni è ancora politicamente impegnata e divide la sua esistenza tra la famiglia, i figli e la sezione di Rifondazione; Rinaldo invece è passato da Democrazia Proletaria via via fino al Partito Democratico, lavora nel suo studio professionale e vede, con rammarico, raffreddarsi il suo rapporto con la moglie sempre più lontana e distaccata. Nilde, la figlia ancora
indecisa sul suo futuro, ha la passione per la pittura e riempie le pareti di casa di quadri multicolori che non riesce a vendere; Enrico, suo fratello, è fidanzato con la figlia di un avvocato di grido e guida macchine di grossa cilindrata. In famiglia c'è anche Oba, il domestico di colore, laureato in filosofia, paziente e un po' burlone e, infine a completare il quadretto familiare arriva anche la zia calabrese Maria con le sue piccanti specialità gastronomiche e le sue crisi matrimoniali. La notizia che Enrico, per compiacere il
suocero ha deciso di candidarsi nelle liste del centro-destra manda su tutte le furie Giulia che caccia di casa il ragazzo. Solo un grave malore di Rinaldo ridimensionerà gli attriti riportando la pace e la comprensione in famiglia.
7 _19 settembre
E PENSARE CHE ERAVAMO COMUNISTI
di Roberto D’Alessandro
con
Pia Engleberth, Maria Lauria, Claudia Campagnola, Romano Fortuna, Simon Tagliaferri, quadri di scena Stefania Foresi
regia Roberto D’Alessandro